20 luglio 2011

Iraq, Libia, Strauss-Kahn. E se non avessimo capito nulla?



Questo articolo avevo iniziato a scriverlo il 28 giugno come si può verificare dall’immagine allegata. Poi per lavoro, mancanza di tempo e un pizzico di “pigrizia” non l’avevo terminato. 
Ma dopo la notizia ufficiale di oggi (01 luglio 2011), che mi ha fatto “sobbalzare” mentre la ascoltavo in radio, nella quale i giudici affermano che la, ormai famosa, cameriera che accusava Strauss-Kahn si fosse inventata tutto non ho potuto fare a meno di finire “il pezzo” e pubblicarlo!
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Come molti, ho sempre creduto che l’attacco perpetrato da parte dell’impero statunitense contro l’Iraq fosse dettato dalla volontà di controllare il petrolio del terzo Paese al mondo per riserve petrolifere più che dalla “pia” umanità di salvare il popolo iracheno e quelli vicini da un “pazzo sanguinario” come Saddam Hussein.
Come molti non avevo mai creduto alle “armi di distruzione di massa” nascoste da Saddam in qualche sperduto posto di quella meravigliosa terra da cui la “civiltà” del mondo occidentale ebbe inizio, la “mezzaluna fertile ” dei Sumeri primo popolo “sedentario” di cui si abbia contezza.
Come molti ho ritenuto che quella “scusa” (insieme a molte altre, a dire il vero, di cui magari un giorno parleremo) fosse stata raccontata dal governo USA per “addolcire” l’opinione pubblica statunitense e mondiale e poter così andare a mettere le loro insanguinate mani sull’oro nero iracheno, magari perché consci del fatto che entro breve la quantità di petrolio diminuirà molto e chi controlla i “paesi che galleggiano su di esso” controllerà l’economia e, quindi, avrà l’egemonia sul mondo. Convinzione che diventa più forte con i recenti “accadimenti” in Libia, anch’esso discreto produttore di petrolio di ottima qualità(anche se la Libia possiede solo il 2% delle riserve mondiali, può vantare ben il 10% del rimanente sweet light crudepresente al mondo. Il petrolio di migliore qualità, con il suo contenuto di zolfo di ben sei volte inferiore al pur ottimo greggio saudita) e buon produttore di gas.
Credevo che, ancora una volta, gli “imperialisti yankee” avessero allungato le loro lunghe braccia di morte per il controllo delle risorse energetiche!
Poi succede una cosa che sembra avere poca attinenza con Iraq e Libia. L’arresto dell’ex presidente dell’FMI Dominique Strauss-Kanh a New York.
Anche questo un fatto “dai molti lati oscuri” ma che molti hanno messo in correlazione con le vicine elezioni francesi e la bagarre tra Sarkozy e Strauss-Kahn che in queste avrebbero dovuto sfidarsi.
Mi capita, però, di leggere recentemente un articolo molto interessante di Attilio Folliero, pubblicato addirittura il 12 di febbraio 2011 dal titolo: “Verso il tramonto del dollaro: anche Dominique Strauss-Kahn, segretario del FMI, chiede l’abbandono del dollaro”.
Venni come colpito da un fulmine e tutto mi sembrò molto più chiaro. Vidi il sottile filo che tutto collegava. Ebbi la classica “intuizione” e cominciai ad informarmi più approfonditamente.
Scoprii innanzi tutto di non essere stato il solo e neanche il primo a collegare “l’incollegabile”.
Scoprii (o meglio collegai, perché questo l’avevo letto) che Saddam Hussein propose all’Opec di abbandonare l’utilizzo del dollaro per la compravendita del petrolio e, anzi, l’Iraq stesso iniziò ad accettare altre monete per la compravendita del suo petrolio e trasferì in euro tutte le sue riserve.
Scoprii che Gheddafi fu il principale “iniziatore” del pagamento senza dollari né euro il quale fece, recentemente, un ulteriore appello al mondo arabo ed africano affinché si adottasse una valuta unica – il dinaro d’oro, moneta che si tentò di reintrodurre per prima in Malesia.
Scoprii che anche lo “stupratore” Dominique, addirittura dall’alto della presidenza dell’FMI ebbe il “coraggio” di affermare in un incontro a Washington quello che molti pensano, ma non osano pronunciare: è necesario abbandonare il dollaro! Queste le sue parole di qualche mese fa’: “Sarebbe intellettualmente apprezzabile esaminare la creazione di una nuova valuta di riserva globale per limitare la dipendenza dal dollaro”
Scrive Folliero:
La notizia,  con l’eccezione del Guardian di Londra, ovviamente non trova spazio nei media ufficiali, controllati dal capitale USA. E’ alquanto strano che il segretario del FMI arrivi a pronunciare tali parole. Come mai? Che cosa c’è dietro? Tre sono le ipotesi plausibili: la prima è che dietro tale affermazione ci siano gli stessi Stati Uniti e quindi prenderebbe peso l’ipotesi che gli USA abbiano intenzione di sostituire il dollaro con una nuova moneta, l’amero, di cui tanto si è parlato in Internet (vedasi nostro articolo: “Il destino del dollaro”); la seconda ipotesi è che l’FMI diretta dal francese Dominique Strauss-Kahn è ormai sfuggiata al controllo degli USA e si stia schierando con i nuovi capitalismi in ascesa; la terza ipotesi è che ci troviamo di fronte ad una persona che esprime una libera opinione sulla realtà esistente. Tra l’altro, Strauss-Kahn in questo incontro ha aggiunto che è necessario agire con urgenza perchè i conflitti all’interno del sistema finanziario mondiale potrebbero portare al caos nel mondo.
In ogni caso se la ragione di queste sue affermazioni fosse da ricercare in una delle ultime due ipotesi, è facile aspettarsi una reazione da parte degli USA, potenza in decandenza che non accetterà facilmente di farsi da parte. Gli Usa, in questo momento sono come le bestie ferite che lottano disperatamente fino alla fine. Dominique Strauss-Kahn, uno degli uomini più potenti del mondo, con questa sua esternazione potrebbe essersi giocato il suo futuro.
Parole quasi profetiche!
Ai posteri l’ardua sentenza.
PS: il discorso dovrebbe essere affrontato in maniera più articolata e profonda ma la solita mancanza di tempo mi impedisce di farlo ad

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